mercoledì 18 maggio 2011

I 3 NODI DELLA SETTIMANA

NODO PALOMAR




Il nodo Palomar è un nodo che viene eseguito direttamente sull'anello metallico di una girella, di un artificiale o di un amo ad anello diritto, per cui può risultare utile in moltissime occasioni.

Di esecuzione quanto mai semplice è da tenere presente come uno dei nodi più affidabili per la consistenza e la grande resistenza che lo porta a conservare fra il novantacinque ed il cento per cento del carico di rottura della lenza impiegata.

1) Si inizia doppiando il terminale di lenza per una ventina di centimetri introducendone la metà attraverso l'occhiello dell'attrezzo.

2) Tornando indietro con l'estremità della lenza doppiata si esegue un ampio nodo semplice avvolgendo il corpo di lenza ed il capo libero, lasciando pendere l'attrezzo verso il basso.

3) Si prende l'asola terminale, la si allarga e vi si fa penetrare l'attrezzo, quindi la si porta verso l'alto dove i fili doppiati si incrociano.

4) Si procede alla lubrificazione e, tenendo fermo l'attrezzo, si agisce con forza unitamente sul corpo di lenza e sul capo libero fino a che il nodo non si è ben stretto appena al di sopra dell'anello. Si conclude tagliando il capo libero a due millimetri dal nodo.


NODO SCORSOIO A DUE SPIRE




Il nodo scorsoio a due spire e' un nodo adatto per ami con occhiello diritto e per lenze di medie dimensioni. Ha una tenuta buona ma non eccezionale, tuttavia lo si puo preferire per la facilità di esecuzione.

1) Si inizia passando il capo libero per due volte all'interno dell'occhiello lasciando avanzare una ventina di centimetri di filo.

2) Con il corrente si avvolge il dormiente dando luogo ad un anello ampio dentro al quale si passerà per due volte il capo libero.

3) Dopo avere lubrificato sia le due spire attorno all'occhiello metallico che il nodo vero e proprio si procede a tirare il capo libero fino a che le due spire del nodo non sono ben strette.

4) Tirando con forza decisa e costante la lenza principale si fa scendere il nodo contro l'occhiello metallico mentre le due spire iniziali slittano sul metallo. Si conclude tagliando il capo libero a due millimetri dal nodo

NODO SEI GIRI SULL' INDICE




E' un nodo molto affidabile e ben strutturato, ma la sua realizzazione ha una notevole difficoltà. E' ottimo per legare ami ad occhiello diritto con fili di notevole spessore, oltre lo 0,50. Usato soprattutto nel Big game. In questo caso, per rinforzo si utilizza uno spezzone di tubicino di plastica che va inserito nel tratto di filo che avvolge il metallo.

1) Si introduce il capo libero nell'anello facendolo scorrere all'interno per almeno 60 cm. Poi si torna indietro affiancando capo libero e corpo di lenza e trattenendoli con il pollice e l'indice della mano sinistra.

2) con il capo libero si avvolge l'indice della sinistra con sei od otto spire a scendere, avendo cura che rimangano in posizione fermandole con il pollice che avanza man mano che si formano.

3) Al termine degli avvolgimenti si prende il capo libero e lo si fa passare, a risalire, al di sotto delle spire, nel punto più agevole.

4) Ritirando l'indice si liberano le spire che debbono essere aiutate a distendersi lungo il corpo di lenza fino a che tutte non hanno preso la giusta posizione affiancandosi l'un l'altra in una spirale. Si lubrifica abbondantemente e tirando il capo libero ed il filo contrapposto nell'asola si fanno serrare le spire, che vengono così a creare uno scorsoio perfettamente unito. Si azzucca con la forza il nodo contro l'anello metallico richiamando la lenza principale dopo aver assicurato l'amo ad un appiglio sufficientemente robusto, mentre l'asola scorre nel tratto di tubetto ridotto a misura. Si conclude tagliando il capo libero a tre millimetri dal nodo.


LA TRAINA

DALL'ESTATE IN POI LA TRAINA RADDOPPIA E QUASI TUTTI I PESCI TIPICI DI QUESTA TECNICA, SONO A NOTRA DISPOSIZIONE. INPARIAMO LE NOZIONI IMPORTANTI PER NON FARCI TROVARE INPREPARATI AL GRANDE EVENTO DELLA CATTURA DI QESTA STAGIONE.

COMINCIAMO DALLA TECNICA VERA E PROPRIA; QUESTA, VIENE PRATICATA SOPRATTUTTO IN PROFONDITA', CON VARI SITSTEMI DI AFFONDAMENTO.
LUNGO LE CIGLIATE E SuLLE SECCHE ESTERNE CON IL VIVO O L'ARTIFICIALE, E' POSSIBILE CATTURARE DENTICI, CERNIE E LUCCI DI MARE. LE RICCIOLE, PRESENTI IN ABBONDANZA, RAPPRESENTANO LA PREDA PIU' AMBITA PER LA TRAINA DA FONDO E A MEZZ'ACQUA  CON L'AGUGLIA O IL CALAMARO VIVO E SI INSEDIANO TANTO SULLE CIGLIATE, IN PARTICOLARE LE SECCHE ESTERNE DEI DOSSI DOVE TRANSITANO CON FLUSSI MIGRATORI ALLA PERENNE RICERCA DI CIBO. LA TECNICA PIU' REDDITIZIA, IN OGNI MODO, E' LA TRAINA CON IL VIVO CHE NECESSITA DI UNA ATTREZATURA SPECIFICA E ABBASTANZA STANDARDIZZATA. CANNA MULINELLO E MONOFILO SARANNO DI  LIBBRE SE SIO PESCA NEI BASSI FONDALI, MENTRE PESCANDO SU FONDALI PIU' CONSISTENTI, OLTRE I TRENTA METRI,LE PORTEREMO FINO A 30 LIBBRE PER SALVAGUARDARCI DAI PROBABILI INCONTRI CON PREDE PIU' COMBATTIVE. IN PRESENZA DI DISLIVELLI IN FONDALE, L'USO DEL PIOMBO GUARDIANO E' INDISPENSABILE PER RIUSCIRE A MANTENERE L'ESCA A STRETTO CONTATTO CON IL FONDO. I TERMINALI, SARANNO LUNGHI MEDIANTE 2.50 METRI, COSI'  COME LE CANNE. PER I BASSI FONDALI PUO' BASTARE UNO 0.40/0.50 CORREDATO DI DUE AMI A FILO SOTTILE, DI CUI IL TRAINANTE DEL 2/0 E IL FERRANTE DEL 3/0-4/0. L'AMO TRAINENTE VA LEGATO SCORREVOLE PER NON INBEBBOLIRE IL TERMINALE CON UN ALTRO NODO. SCENDENDO OLTRE I 20 METRI SI MONTERA' INVECE UNO 0.60 DOPPIATO, CORREDATO DA DUE AMI FISSI DEL 5/0.

martedì 17 maggio 2011

LA PESCA DALLA BARCA

L'ORA DEL BOLENTINO
L'estate, le belle giornate di sole e la possibilità di unire ad una bella gita in barca un paio d'ore di pesca rendono la pesca a bolentino una delle tecniche più amate dai possessori di un'imbarcazione.

  1. IL BOLENTINO COSTIERO
     Il costiero è sicuramente il bolentino più praticato. Questo nasce dalla possibilità di poterlo praticare anche disponendo di una piccola imbarcazione in quanto la vicinanza alla costa non richiede grossi spostamenti o motori per l'imbarcazione particolarmente potenti. Generalmente viene praticato su fondali fino ai 40, 45 metri. anche l'inpegnativa e difficilmente si fa uso di apparecchiatura elettronica. Non per questo il bolentino costiero appartiene al ramo povero della famiglia, anzi le prede che ci accingiamo a catture sono molteplici e spesso di qualità, come saraghi, orate oltre ai classici pagelli e agli sciarrani.

    2. IL BOLENTINO MEDIO

La pratica su fondali  che possono aggirarsi anche fino ai 110, 130 metri mirata alla ricerca di pesce particolarmente pregiato, come i pagelli fragolini ed i pagri che vivono sugli strati sabbiosi e fangosi, caratterizza il bolentino medio. Qui le cose cambiano abbastanza. L'imbarcazione cresce di misura, come i cavalli dei motori e l'elettronica incomincia ad avere il suo peso. Anche l'attrezatura va ricercata tra quella particolarmente robusta anche perchè spesso i combattimenti nel tentativo di salpare il "pescione" sono notevolmente impegnativi e l'uso di terminali dai diametri consistenti la fa da padrone.

   3. IL BOLENTINO DI PROFONDITA'

Il bolentino di profondità vive una propria fisolofia dove la ricerca di fondali possibilmente mai esporati rappresenta l' obiettivo dei praticanti di questa affascinante tecnica. L'incontro con gli sqaliformi o con le grosse cernie non è un caso sporadico, anzi è il sogno nel cassetto! La ricerca di catture a grande distanza dalla costa e l'affrontare il mare aperto dove spesso si è immersi nel blu completo necessita di imbarcazioni adeguate ad affrontare qualsiasi inconveniente e l'uso  dell'elettronica alla ricerca delle secche su fondali che spingono anche oltre i cinquecento metri è di primaria importanza. Anche l'attrezatura  varierà completamente. Canne assolutamente robuste e mulinelli elettrici in grado di sopportare recuperi gravosi saranno essenziali per questa tecnica.


L'ATTREZZATURA

L'attrezzatura comprende CANNA , la lunghezza varia dai 70/80 cm deve essere consigliata in carbonio , mulinelli maggiormente vanno usati quelli di misura che varia dai 4000 ai 8000 metri per una pesca COSTIERA, mentre per il bolentino medio e di priofondità abbiamo bisogno almeno di 8000 ai 12000 metri. per quanto riguarda i FILI   possiamo usare quelli in nylon dotati di poca elasticità, oppure anche un filo chiamato dyneema molto usato e resistente.
per questo tipo di pesca abbiamo bisogno di buoni NODI che ricordiamo i più importanti :
  • I NODI DI ARRESTO
  • SAVOIA A OTTO
  • DEL CAPPUCCINO
  • DEL FRANCESCANO
  • I NODI DI AVVOLGIMENTO
  • MEZZO COLLO
  • PARLATO SEMPLICE O DEL BARCAIOLO
  • D'ANCOROTTO
  • I NODI SCORSOI